giovedì 22 gennaio 2009

Elemosina di Stato

Social Humiliation Card
Morti di fame si, ma sul circuito della carta di credito
(nella foto di Michael Gulliver, il gigante della finanza creativa, Giulio Tremonti, allunga una Social Humiliation Card a un pensionato-barbone)
di Arturo Stanatica
ROMA – Siamo o non siamo il Paese dei Balocchi? Certo! Non per niente Collodi ne sapeva già qualcosa molto tempo fa. E allora perché un governo non può baloccarsi con la fascia di anziani più poveri? Suvvia, divertiamoci un po’, per dimenticare questa nazione sorda e grigia. E’ nata così la Social Humiliation Card. Partorita da quella testa d’uovo di Giulio Tremonti, il mago della finanza creativa, permette di spiattellare in pubblico l’indigenza di migliaia di pensionati che vivono al limite della sopravvivenza. Perché infatti aggiungere la cifra da capogiro di 20 euro al mese alla pensione, se si può far sprofondare dalla vergogna un anziano alla cassa di un supermercato? E allora via di Social Card! D’altronde questi poveri possono stare tranquilli. Il maggior partito di opposizione (sic!) ha annunciato una grande battaglia su questo tema. “Ho istituito – ha detto Walter Veltroni, segretario del Partito Democratico – un osservatorio sulla situazione dal loft di mia figlia a New York”. La Destra Sociale invita a non polemizzare e sfodera il remake di una vecchia canzone. “Invito questi poveri pensionati, o pensionati poveri? Non ricordo… - ha dichiarato Gianni Alemanno, sindaco di An di Roma ed esponente della D. S. – dicevo che invito questi pensionati a cantare: ‘Se potessi aver, mille euro al mese…’”.

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